La sindrome da burnout, conosciuta anche come esaurimento emotivo o professionale, è una condizione psicofisica causata da un prolungato stato di stress lavorativo cronico non adeguatamente gestito. Si tratta di un disturbo riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che può avere effetti significativi sulla salute mentale e fisica della persona colpita.
In questo articolo esploreremo nel dettaglio che cos’è il burnout, quali sono i principali sintomi, le cause più frequenti, e come è possibile prevenirlo o uscirne con l’aiuto di uno psicologo.
Cos’è la Sindrome da Burnout
Il termine “burnout” significa letteralmente “bruciarsi”, e ben descrive lo stato di esaurimento profondo che caratterizza questa condizione. Non si tratta semplicemente di un calo momentaneo di motivazione o di una fase di stanchezza passeggera, ma di una vera e propria crisi psicologica, che può sfociare in ansia, depressione e disturbi psicosomatici se non adeguatamente trattata.
Il burnout si sviluppa gradualmente, spesso in persone molto dedite al lavoro, che investono tempo, energie e aspettative nel loro ruolo professionale, fino a raggiungere un punto di rottura.
Chi è più a rischio di Burnout
Sebbene nessuna categoria sia immune, la sindrome da burnout colpisce più frequentemente chi lavora in contesti ad alto carico emotivo o relazionale. Le professioni più esposte includono:
- Operatori sanitari: medici, infermieri, psicologi, psicoterapeuti
- Operatori del sociale: assistenti sociali, educatori, volontari
- Insegnanti e formatori
- Manager, liberi professionisti e lavoratori con elevate responsabilità
Tuttavia, negli ultimi anni, l’incidenza è cresciuta anche in altri ambiti, complice l’aumento della competitività, della precarietà lavorativa e dell’iperconnessione digitale.
Cause della Sindrome da Burnout
Le cause del burnout sono molteplici e interconnesse, ma tutte riconducibili a una situazione di squilibrio cronico tra richieste esterne e risorse interne. Tra i fattori di rischio più comuni troviamo:
1. Perfezionismo e senso del dovere eccessivo
Chi tende a voler fare tutto nel migliore dei modi, senza accettare limiti o imperfezioni, è maggiormente esposto all’esaurimento emotivo.
2. Carichi di lavoro eccessivi o prolungati nel tempo
Turni lunghi, mancanza di pause, responsabilità non bilanciate e aspettative elevate favoriscono lo sviluppo di stress cronico.
3. Mancanza di riconoscimento o gratificazione
Sentirsi inutili, sottovalutati o invisibili nel proprio contesto professionale può erodere lentamente la motivazione.
4. Confusione di ruoli e mancanza di confini
L’assenza di una chiara separazione tra vita lavorativa e privata (ad esempio, controllare email di lavoro anche nel tempo libero) impedisce un reale recupero psicofisico.
5. Aspettative irrealistiche verso sé stessi o il lavoro
Idealizzare il proprio ruolo, considerare il lavoro come unica fonte di identità o realizzazione può condurre a frustrazione e senso di fallimento.
Sintomi della Sindrome da Burnout
I sintomi del burnout si manifestano su tre livelli: emotivo, comportamentale e fisico. Secondo il modello classico di Maslach, i tre indicatori principali sono:
1. Esaurimento emotivo
La persona si sente costantemente stanca, svuotata di energie, incapace di affrontare anche le attività più semplici. Il piacere per il proprio lavoro scompare, lasciando spazio a indifferenza e apatia.
2. Depersonalizzazione
Chi soffre di burnout tende a diventare distaccato, cinico o indifferente nei confronti dei colleghi o degli utenti con cui lavora. I rapporti interpersonali diventano superficiali, formali o addirittura ostili.
3. Ridotta realizzazione personale
Subentra un senso di inadeguatezza, bassa autostima e insoddisfazione cronica. La persona comincia a percepirsi come inefficace e a svalutare costantemente le proprie capacità.
4. Sintomi fisici e psicosomatici
- Mal di testa ricorrenti
- Disturbi del sonno
- Problemi gastrointestinali
- Dolori muscolari e tensioni cervicali
- Irritabilità, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria
Tutti questi sintomi, se ignorati, possono portare a un progressivo declino delle performance lavorative e a un peggioramento generale della qualità della vita.
Come Uscire dalla Sindrome da Burnout
1. Chiedere aiuto a uno psicologo
Il primo passo per affrontare il burnout è riconoscerlo e chiedere supporto psicologico. Un percorso di psicoterapia consente di individuare le dinamiche personali e relazionali che hanno portato allo stress cronico, e di ricostruire un equilibrio più sano tra sé e il proprio lavoro.
2. Prendersi una pausa e recuperare energie
È fondamentale interrompere temporaneamente l’esposizione agli stress lavorativi. Anche un breve periodo di assenza dal lavoro può aiutare il sistema nervoso a recuperare e a ridurre l’iperattivazione psico-fisica.
3. Lavorare sui propri confini psicologici
Imparare a dire “no”, definire confini chiari tra tempo lavorativo e tempo personale, delegare quando possibile e riconoscere i propri limiti è essenziale per evitare ricadute.
4. Riscoprire attività piacevoli e rigeneranti
Sport, hobby creativi, momenti di socialità o pratiche di rilassamento come yoga, meditazione, mindfulness o tecniche di rilassamento come la respirazione diaframmatica possono contribuire al benessere psicofisico.
5. Coltivare relazioni e interessi extra-lavorativi
Una vita equilibrata si fonda sull’alternanza tra impegno e svago, tra dovere e piacere. Dedicare tempo a sé stessi, alla famiglia, agli amici e alle passioni aiuta a ricaricare le energie e a mantenere una prospettiva più ampia e sana.
Conclusione
La sindrome da burnout è una condizione seria, ma reversibile. Riconoscerne i segnali in tempo e affidarsi a uno psicologo esperto in Burnout può fare la differenza. Prendersi cura di sé, imparare a gestire lo stress e ristabilire un equilibrio tra vita lavorativa e personale sono passi fondamentali per ritrovare il benessere.
Se ti riconosci in alcuni dei sintomi descritti, non ignorarli. La tua salute mentale conta: chiedere aiuto è un segno di forza, non di debolezza.
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Dott. Daniele Terriaca - Studio Roma Eur
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Mi occupo di disturbi di ansia (fobie, attacchi di panico, ansia generalizzata), di sessualità e di omosessualità, di disturbi alimentari, di depressione, di difficoltà legate alla sfera affettiva (familiare e/o di coppia).
All’interno del mio modello di lavoro utilizzo tecniche di respirazione, rilassamento, sessuologiche e EMDR.