SINDROME DA BURN OUT
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Solitamente, le persone colpite da burnout sono coloro che hanno grandi responsabilità in ambito professionale, che lavorano nel campo del sociale e che si trovano quotidianamente a dover sottostare a un impegnativo investimento emotivo. Medici, psicologi, psicoterapeuti, counsellor, assistenti sociali ed insegnanti, ma anche chi ricopre ruoli dirigenziali, sono le persone più a rischio così come tutti quelli che hanno una vita lavorativa molto intensa e che lavorano per molte ore al giorno tutti i giorni.
Le cause del Burn Out
Possono essere molte le cause che provocano il Burn Out : il perfezionismo, la necessità di tenere tutto sotto controllo, le eccessive aspettative, il bisogno di primeggiare sugli altri, la convinzione che il lavoro sia il rifugio dalle nostre frustrazioni e insoddisfazioni.
La sindrome da burnout si manifesta attraverso vari segnali.
La persona potrebbe sentirsi vuota, priva di voglia di agire, senza energia e comincia a disinteressarsi del proprio lavoro.
Inoltre potrebbe intrattenere rapporti freddi e scostanti con i suoi colleghi di lavoro sentendosi anche insoddisfatta e sminuendo il proprio lavoro ritenendosi incompetente.
La sindrome da burnout non colpisce le sue “vittime” sempre allo stesso modo, anche se tutte sono accomunate dallo stress fisico, intellettuale ed emotivo. I sintomi principali sono solitamente accompagnati da disturbi fisici, quali il mal di testa, mal di schiena, disturbi gastro-intestinali, malattie della pelle: questo stato psico-fisico porta gradualmente ad un rendimento lavorativo carente ma anche ad un minor coinvolgimento ed interessamento alla propria vita privata, ai propri interessi e ai propri affetti.
LA MIA ESPERIENZA
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In genere le persone che stanno vivendo uno stato di Burn Out hanno bisogno di ritagliarsi degli spazi in cui possono sentirsi liberi di occuparsi di loro stessi e di ciò che è fonte di benessere e di relax. Per fare questo potrebbe essere utile allontanarsi dalla situazione stressante, sia mentalmente che fisicamente, per poterla vedere “da fuori” e poter così riconoscere cosa in particolare è più difficile da gestire.
A volte, possono funzionare pratiche come lo yoga o altre forme di meditazione e/o di training autogeno che aiutano a ritrovare l’equilibrio psicofisico.
IL MIO LAVORO
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Un lavoro che ritengo molto importante per “uscire” dallo stato di burn out è quello sui propri confini psicologici: è fondamentale capire cosa sta succedendo nella nostra vita che ci porta ad assorbirci così tanto nel nostro lavoro.
Una vita sana e soddisfacente è sempre il frutto dell’alternanza tra vita lavorativa e vita privata, tra stress (che interessa il sistema nervoso autonomo simpatico) e rilassamento (sistema nervoso autonomo parasimpatico).
Se questo equilibrio è alterato è importante capire cosa ci ha portato ad alterarlo e cosa ci impedisce di prenderci i nostri spazi (potrebbero esserci cause relative al nostro copione di vita, oppure relazioni difficili e delicate al lavoro che non riusciamo da soli a gestire come vorremmo ).
Lo spazio di psicoterapia è sicuramente un importane punto di partenza per iniziare a riflettere su se stessi e per rimettere al centro della nostra vita i nostri bisogni.
Viale Pico della Mirandola
