Solitamente messaggi, telefonate, fiori, regali e visite inaspettate sono lusinghiere attenzioni e segni d’affetto molto graditi ma, talvolta, possono sfociare in atti persecutori con gravi ripercussioni sulla privacy e la libertà del soggetto verso cui sono destinati.

Quando le attenzioni si traducono in una condotta assillante e continuativa, il comportamento assume i caratteri dello Stalking, un fenomeno molto diffuso negli ultimi anni, che prende il nome dal termine inglese “to stalk”, appostarsi.

Lo stalker, o molestatore assillante, mette in atto atteggiamenti quali l’aspettare, l’inseguire e il pedinare la vittima, fino ad arrivare alle minacce di violenza, sia nei confronti della vittima che dei familiari o amici. Lo stalking non è un fenomeno omogeneo ed è quindi abbastanza difficile diagnosticare tale patologia e non tutti gli stalker sono affetti da un disturbo mentale.

Diverse tipologie di Stalker

Dietro al comportamento dello stalker possono esserci motivazioni diverse e a seguito di numerosi studi si è arrivati all’individuazione di cinque tipologie di stalker:

1 il risentito, spinto dal desiderio di vendetta nei confronti della vittima, per aver subito un torto.

2 il bisognoso d’affetto, alla ricerca di attenzioni o di una relazione con la vittima che in genere viene considerata la soluzione ai problemi che affliggono lo stalker.

3 il corteggiatore, incapace di relazionarsi con la vittima, mette in atto comportamenti espliciti e opprimenti fino all’aggressione, quando non raggiunge lo scopo.

4 il respinto, generalmente un ex, che tenta di ristabilire una relazione o vendicarsi per l’abbandono.

5 il predatore. E’ un molestatore che insegue e spaventa la vittima. Il terrore che incute nella vittima eccita lo stalker e lo fa sentire potente.

E’ bene tenere presente che spesso in ogni stalker può essere presente anche più di una di queste motivazioni.

Le vittime di stalking

Generalmente le vittime di stalking sono per lo più donne di età compresa tra i 18 e i 24 anni, ma i comportamenti stalkizzanti come quelli legati al risentimento o al rifiuto, possono essere perpetrati anche ai danni di donne tra i 35 e i 44 anni.

Le conseguenze dello stalking

Quando la giurisdizione non può intervenire sulla prevenzione di situazione relative allo stalking, i comportamenti persecutori possono protrarsi per lunghi periodi con conseguenze psicologiche devastanti per la vittima. Chi ha subito queste violenze ha sperimentato stati di ansia, problemi di insonnia, incubi, senso d’impotenza e sintomi di Disturbo Post Traumatico da Stress. La vittima di stalking vive in incubo e in uno stato di continua angoscia che si ripercuote negativamente sulla qualità della vita sociale, affettiva e lavorativa.

Come difendersi dallo Stalking

Difendersi dallo stalking è possibile mettendo in pratica dei comportamenti per limitare le molestie da parte dello stalker e via via alzare una barriera tra la vittima e il molestatore.

1 Negare il problema per non volersi considerare una vittima può portare solo a sottovalutare il rischio che si corre e agevolare lo stalker nei suoi comportamenti vessatori. Riconoscere di essere vittima di stalking permette di adottare precauzioni e comprendere quali atteggiamenti possano scoraggiare il molestatore.

2 Essere fermi e chiari nelle proprie decisioni qualora lo stalker manifesti il desiderio di instaurare una relazione o riprenderla. Le risposte ambigue e i comportamenti poco chiari possono essere interpretati come una forma di interesse, con l’effetto di alimentare le speranze dello stalker. Un “no” deciso non può essere interpretato in altro modo.

3 Se si teme di essere seguiti è bene non adottare la solita routine, probabilmente nota allo stalker, nè avere abitudini prevedibili. Uscire sempre in orari maggiormente affollati, in luoghi non isolati ed evitare, soprattutto, di uscire soli.

4 Se le molestie riguardano anche chiamate anonime o minacce telefoniche, l’idea di cambiare numero alimenterebbe la motivazione dello stalker. Meglio optare per una seconda linea telefonica e smettere, via via, di rispondere a quella vecchia.

5 Tenere sempre un telefono a portata di mano

6 Raccogliere il maggior numero di prove possibili, per denunciare le molestie subite.

Psicoterapia con persone vittime di stalking

Il lavoro in psicoterapia con le vittime di stalking sarà finalizzato alla costruzione di confini che permettano alla persona di rispondere in modo fermo e molto chiaro allo stalker.

Il fenomeno dello stalking si basa infatti su una relazione in cui lo stalker esercita una violenza psicologica che mira a far sentire le vittime come fragili, impotenti e succubi. Lavorando con le risorse della vittima di stalking, lo Psicoterapeuta aiuterà la persona ad uscire da una posizione di “inferiorità” e questo permetterà alla vittima di liberarsi di questo ruolo e sentirsi più potente e di potersi difendere in modo appropriato dalle aggressioni dello stalker. Se quest’ultimo percepisce di non avere più potere sulla vittima sarà portato a smettere le aggressioni.

 

Dott. Daniele Terriaca

Dott. Daniele Terriaca

Mi occupo di disturbi di ansia (fobie, attacchi di panico, ansia generalizzata), di sessualità e di omosessualità, di disturbi alimentari, di depressione, di difficoltà legate alla sfera affettiva (familiare e/o di coppia).
All’interno del mio modello di lavoro utilizzo tecniche di respirazione, rilassamento, sessuologiche e EMDR.