“L’infelicità del Natale è un’infelicità elusiva, viscida, serpentesca, e insieme calamitosa. Sembra di vedere tutte le imperfezioni della propria vita e il fatto che ciò capiti in un periodo che invece, sin da bambini, si è stati educati a vedere in modo magico provoca uno stridente e inappropriato senso di colpa. Le festività e le ricorrenze scandiscono le stagioni da sempre, rimandando un’immagine idilliaca e buonista, di “letizia forzata”, che spesso non ci appartiene, provocando l’insorgenza di sentimenti di tristezza e di umore depresso. Abbiamo l’amara sensazione di dover scattare una specie di fotografia psicologica e affettiva che costringe al confronto e alla differenza fra ciò che dovremmo essere e non siamo, che dovremmo provare e non proviamo”
– Giorgio Manganelli –
Le festività natalizie rappresentano un momento di gioia, condivisione e spensieratezza, ciò nonostante, mai come in questo periodo, si registra un forte aumento delle persone vittime di depressione.
Non sempre l’atmosfera festosa viene vissuta in modo gioioso, al contrario, il clima di festività forzata scatena sensazioni di tristezza, malinconia e solitudine: è stato riscontrato che, durante il periodo pre e post natalizio, aumentano le richieste di aiuto psicologico.
Il Christmas Blues, così è chiamato questo disturbo, colpisce soprattutto gli adulti e in modo particolare si manifesta in soggetti con una personalità già predisposta alla depressione. In chi si trova già a dover fronteggiare momenti negativi, siano essi relativi alla sfera professionale o affettiva, le angosce, le ansie e le problematiche si acuiscono.
Perché ci si sente depressi a Natale?
Eccessivo spreco economico che non può essere affrontato ma che viene comunque sostenuto per non voler deludere o fare brutte figure, assenza di persone care che, in un periodo di riunione come questo, si fa sentire ancora di più, senso di solitudine ancora più pressante in caso di separazioni e obbligo di dover condividere il proprio tempo con persone con le quali non si va d’accordo, sono alcuni dei molteplici fattori che concorrono alla depressione natalizi e incidono sull’umore.
Dover sottostare alle tradizioni che impongono il ritrovarsi insieme e mostrarsi felici e sorridenti nei confronti di amici e parenti, partecipando a festeggiamenti imposti, provocano una forma d’ansia e accrescono il disagio.
Un altro fattore che può determinare la depressione natalizia risiede nei fattori climatici e ambientali: durante la stagione invernale, l’accorciarsi delle giornate viene associata ad una produzione minore di serotonina, l’ormone del benessere.
Quali sono i sintomi della depressione natalizia?
I sintomi più comuni sono mal di testa, mancanza di appetito, disturbi del sonno, agitazione e ansia. Chi soffre del disturbo non riesce a godere della presenza e dell’affetto di chi gli è vicino, prova un tristezza persistente, un senso di vuoto interiore e non trova più interesse nella attività che normalmente portano piacere come: cibo, sesso, frequentare gli amici, hobby e divertimenti.
Se non ci si sente a proprio agio nel contesto natalizio, non forzarsi a manifestare gioia e felicità: fingere queste emozioni aumenta lo stress. E’ bene dedicare un po’ del proprio tempo ad attività che sono fonte di piacere, anche se queste non sono necessariamente in linea con il Natale.
Esprimere le proprie emozioni: tenersi tutto dentro ed isolarsi non aiuta, per questo motivo è bene confidarsi con qualcuno, parente o amico. Questo non solo servirà a sentirsi meno soli, ma è possibile ottenere consigli e suggerimenti per trascorrere in serenità questo periodo.
Non formulare propositi impossibili da portare a termine e non sconvolgere i propri ritmi o le proprie abitudini perché possono causare instabilità dell’umore.
Se il Christmas Blues persiste anche dopo il periodo che segue i festeggiamenti, potrebbe diventare necessario rivolgersi ad uno specialista in grado di valutare la situazione e prescrivere la terapia più adatta.
Mi occupo di disturbi di ansia (fobie, attacchi di panico, ansia generalizzata), di sessualità e di omosessualità, di disturbi alimentari, di depressione, di difficoltà legate alla sfera affettiva (familiare e/o di coppia).
All’interno del mio modello di lavoro utilizzo tecniche di respirazione, rilassamento, sessuologiche e EMDR.